Diritto alimentare comparato

Prof. Umberto Izzo – Dott. Matteo Ferrari

Complementare
1° semestre – 6 crediti

 

Obiettivi formativi
Il corso intende introdurre gli studenti alla comprensione delle problematiche che il giurista affronta nell’accompagnare i processi di produzione, commercializzazione e consumo di alimenti e bevande, seguendo un metodo aperto al diritto comparato e alla multidisciplinarietà.

 

Prerequisiti
È auspicabile conoscere le nozioni degli insegnamenti fondamentali del primo triennio.

 

Programma del corso
L’agroalimentare è uno dei settori più vivaci ed evoluti della nostra economia, con una spiccata vocazione all’esportazione ed è anche uno dei comparti più intensamente regolamentati, tanto a livello dei singoli ordinamenti nazionali quanto a livello internazionale. A questa vivacità e all’importanza che il settore assume per l’economia nazionale (come conferma il ruolo che la materia assume nell’ ambito di EXPO 2015), si accompagna la considerazione che attorno agli alimenti si dispiegano una serie di dispositivi giuridici che fanno del diritto alimentare un tema a forte vocazione interdisciplinare: regole privatistiche, amministrativitiche, penalistiche, di matrice europea e sovranazionale si fondono in un apparato giuridico che necessita di essere compreso alla luce di nozioni storiche, economiche, politiche, culturali, antropologiche, senza le quali non sarebbe possibile comprendere l’evoluzione di questo sistema di regole. Il corso analizza la normativa che disciplina la produzione, il commercio e il consumo di alimenti, privilegiando il raffronto tra l’esperienza statunitense e le soluzioni elaborate in sede europea. Più specificatamente, fra i i temi oggetto di trattazione vi sono: i principi fondanti il diritto alimentare; il legame tra diritto alimentare e culture locali; la sicurezza degli alimenti nel diritto comunitario e statunitense; natura e funzioni delle certificazioni; le responsabilità dei soggetti operanti nella filiera agroalimentare; l’etichettatura, la pubblicità e le altre forme di comunicazione concernenti i prodotti agroalimentari; la disciplina delle denominazioni di origine ed indicazioni geografiche; il commercio internazionale di alimenti e bevande; la disciplina degli alimenti biologici; la regolamentazione degli ogm; il problema dell’obesità e quello dell’alcolismo e gli strumenti giuridici impiegati per fronteggiarli.

 

Metodi didattici
L’insegnamento segue un approccio seminariale, nel quale gli studenti, anche in base ad incentivi definiti ad inizio corso, sono chiamati ad interagire con i docenti discutendo criticamente materiali legislativi, giurisprudenziali e dottrinali. Il corso si avvale di una community ad accesso ristretto in Esse3 per lo scambio di informazioni e materiali fra docente e frequentanti, che è collegata ad un profilo Facebook per favorire l’interazione dei docenti con gli studenti che seguono il corso.

 

Modalità di verifica dell’apprendimento
Orale. Quanti al termine del corso abbiano frequentato almeno 18 lezioni possono sostenere una prova scritta i cui esiti sono verbalizzati in sede di preappello del secondo semestre, che consiste in una serie di domande a risposta multipla e nello svolgimento di un elaborato scritto a traccia aperta entro un termine assegnato.

 

Testi di riferimento
Ferrari, Izzo, Diritto alimentare comparato. Regole del cibo e ruolo della tecnologia, Bologna, Il Mulino, 2012

 

Criteri per l’assegnazione della tesi di laurea
Si dà precedenza agli studenti che abbiano frequentato il corso. È richiesta la conoscenza di almeno una lingua straniera. Si consiglia di discutere l’assegnazione del tema di ricerca con i docenti con largo anticipo rispetto alla data di laurea sperata. È indispensabile padroneggiare le abilità utili a reperire i dati giuridici (si consiglia la lettura di Pascuzzi, Cercare il diritto, Zanichelli, ult. ed.).